“MANNA”, QUATTRO NUOVI INEDITI DI QUALITA’ DELLA BAND SICILIANA “CUORI SELVAGGI”

I Cuori Selvaggi sono un gruppo musicale siciliano degli anni ’90 con una loro longevità artistica,
invidiabile e prolifica, ancora molto attuale e contemporanea. Densa di energia sonora e di
contenuti lirici di spessore.
La band prende il suo nome da un cult-movie di David Lynch di quegli anni, “Wild at Heart” con
protagonista Nicholas Cage. Il titolo, tradotto in italiano, era appunto “Cuore Selvaggio” e si
svolgeva quasi tutto “sulla strada”. La musica dei nostri ha radici nel territorio ma con uno sguardo
internazionale, con testi in italiano, dialetto e in passato alcune tracce anche in inglese e spagnolo.
La loro ultima fatica porta la data di pubblicazione, su tutte le piattaforme musicali online, del 7
dicembre ed il titolo del loro Ep è “MANNA”. Lo si trova su Spotify, Youtube, Bandcamp, Deezer,
Boomplay, Amazon Music, etc. e si compone di quattro brani, due in italiano (Ambedue e Vivide
Immagini) e due in siciliano (Manna e a Figghia du Pasturi che vanta anche la prestigiosa
collaborazione all’organo del maestro Dino Scuderi, già tastierista dei De Novo e direttore musicale
di diversi “musical” di successo, primo fra tutti il famoso Jesus Christ Superstar che sempre nei ’90
prese il via da Messina per girare poi tutti i teatri italiani). Le influenze musicali sono varie e, pur
partendo da ottime fondamenta rock (Ambedue), si sviluppano con sonorità anche della world
music, del reggae e hip hop (Manna e Figghia…) e della ballata pop/blues e cantautorato con
l’ultima traccia delle quattro: Vivide Immagini.
Autore dei testi e cantante del gruppo è il poliedrico Giuseppe Scarcella, alle chitarre Cristian
Longobardo, al basso Domenico Rossi e alla batteria Peppe Pullia. Ha missato e masterizzato il
minicd Cristian Longobardo nei suoi studi umbri di Foligno del Magical Mistery Room.
L’Ep è distribuita da Distrokid su tutte le piattaforme online.
Ma di cosa trattano queste quattro nuove canzoni dei Cuori? Ce lo racconta l’autore e cantante del
gruppo Giuseppe Scarcella: “Ambedue è una traccia vigorosa ed intensa che esprime, nonostante
gli sforzi costruttivi, tutta la crisi attuale della coppia, dell’amore passionale. Non riuscire a trovare
un punto di equilibrio fra cuore e ragione. E’ il grido di dolore della passione e del sentimento,
entrambi presenti ma intraducibili in qualcosa di duraturo e appagante, come sentimenti forti e
presenti meriterebbero…”.
E Manna, che da il titolo all’Ep (Extended play, ndr)?
“Manna è scritta in dialetto – continua Scarcella – in gran parte perché parla al suo popolo di
riferimento, i siciliani e meridionali. Critica il fatalismo e l’attesa passiva, sottolinea la presenza di
grandi valori umani e di preparazione al Sud, che però restano senza punti di caduta, senza
concretizzazioni in loco. E quindi c’è la parte rappata in italiano che esprime la malinconia del
migrante, che va e torna e poi va…e si limita a godere la sua terra per le ferie, raccoglie i frutti
goderecci della superficie ma per incidere col suo lavoro e il suo valore deve andare altrove”
Qualche parola sugli altri due brani, A figghia du pasturi e Vivide Immagini?
“Amo visceralmente Vivide, che avevamo iniziato a musicare con Cristian anni addietro e poi era
rimasta incompleta per anni…alla fine ha trovato le giuste melodie e il testo. E’ una canzone
impressionista, narra questioni intime ma le lascia intravedere senza dire tutto…parla di sofferenze
ma non le descrive e per paradosso ha il dono di essere melodicamente e negli arrangiamenti
leggiadra. Figghia è un walkin-blues siciliano che parla di una situazione di ricerca agreste di libertà
verso la città…ma la città è matrigna per chi è abituata alla vita di montagna e consiglia un
repentino ritorno alle origini”.
Progetti futuri?
“Intanto promuoviamo al meglio questa nuova creatura, di sicuro produrremo altri inediti e
faremo in modo di farci apprezzare anche dal vivo nelle location più idonee alla musica dal vivo,
originale e di qualità ovunque questa sia realmente possibile, rispettata e ben accetta. Cosa per
nulla scontata in un paese che premia poco chi vuole rinnovare la scena con proposte inedite”.